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Fitoterapia e tumori

Fitoterapia e tumori

Nonostante l’attuale prevalenza e la grande incidenza di questa patologia in Italia e nel mondo, la fitoterapia rimane ai margini per la gravità e la complessità delle problematiche. 

I tumori sono riservati a ragione a degli specialisti, ma purtroppo gli specialisti appartengono solamente alla medicina convenzionale e sono sempre più distinti in campi di attività specifica (chirurgia oncologica, chemioterapia, radioterapia, ecc.). 

Tuttavia, mi sembra opportuno illustrare le grandi possibilità e opportunità offerte dall’uso delle piante in questo settore. 

Infatti, in studi in vitro e in vivo, la gran parte dei principi vegetali manifesta azioni citotossiche, pro apoptotiche e antitumorali, oltre che antinfiammatorie e antiossidanti; tutte azioni che dopo aver conosciuto la loro esatta azione farmacocinetica e farmacodinamica, possono integrarsi molto bene con quelle delle terapie convenzionali. 

Gli specialisti del settore che si avvicineranno alla fitoterapia comprenderanno di possedere un’arma in più per sconfiggere questa patologia, arma che in mani esperte si può rivelare duttile, malleabile e con minimi effetti collaterali, capace di annullare molti inconvenienti delle attuali terapie convenzionali.

A conferma di ciò il testo della conclusione di una review pubblicata su PubMed da un medico oncologo che lavora per l’integrazione della medicina tradizionale indiana con la medicina convenzionale.

“Si stima che più del’80% della popolazione mondiale non possa permettersi le medicine moderne. Oltre al costo, le attuali terapie del cancro sono minimamente efficaci e presentano tossicità che sono intollerabili nella maggior parte dei casi. 

Gli agenti derivanti da piante utilizzate nella medicina ayurvedica possono essere utilizzati non solo per prevenire il cancro, ma anche per curare il cancro. 

Per la loro sicurezza farmacologica, questi agenti possono essere usati da soli o in aggiunta agli attuali agenti chemioterapici per migliorare gli effetti terapeutici e minimizzare la tossicità indotta da chemioterapia.

Poiché il cancro è principalmente una malattia dell’età più anziana, trovare terapie meno tossiche è una priorità fondamentale.

La fitoterapia nei tumori si può utilizzare in quattro settori particolari che ora illustreremo Prevenzione In Particolari Popolazioni A Rischio.

  • Potenziamento della Immunocompetenza In Particolari Popolazioni A Rischio
  • Azione Sinergica Di Potenziamento
  • Sostegno Agli Effetti Collaterali Del Trattamento Convenzionale 
  • PREVENZIONE IN PARTICOLARI POPOLAZIONI A RISCHIO

La fito-prevenzione del cancro è definita come: l’uso di agenti naturali specifici per invertire o sopprimere la carcinogenesi e prevenire lo sviluppo di tumori invasivi. 

Recentemente, i fitoterapici hanno dimostrato importanti e considerevoli effetti come agenti chemiopreventivi confermati in studi animali.

Mentre la medicina convenzionale può attuare solo la diagnosi precoce (una possibilità preventiva di tipo secondario), la fitoterapia ha numerose possibilità di prevenzione primaria di cui sono noti i meccanismi di azione.

L’applicazione di fitoterapici non è proponibile a livello di massa, essendo più idonea una azione di prevenzione dietetica e di stile di vita, la proposta si limita ad alcune categorie più a rischio secondo lo schema seguente: 

  • Storia personale e/o familiare di cancro
  • Affetti da infezioni virali croniche, come il papilloma virus umano (HPV )
  • Esposti a prodotti chimici specifici (addetti a particolari industrie)
  • Esposizione a radiazioni, (addetti a reparti radiologici, industrie nucleari)
  • (Altri fattori predisponenti come il tabagismo, l’alcolismo o l’obesità sono prevenibili con il miglioramento dello stile di vita ed eticamente non è proponibile una fito-prevenzione.

FITOTERAPICI PER LA PREVENZIONE:

Le piante che si sono dimostrate più utili per un’azione di prevenzione sono quelle appartenenti anche alle consuetudini alimentari e di cui se ne consiglia l’uso frequente a tavola, accanto all’assunzione di prodotti di idonea concentrazione fatta in modo costante, alternando a cicli mensili. 

Si tratta dell’aglio, del tè verde, del pomodoro, dei semi di lino, broccoli, zafferano

AGLIO

contiene il diallilsolfuro che attiva la caspasi 3 e frammenta il DNA nucleare inducendo apoptosi, inoltre può bloccare il Citocromo P450 evitando l’induzione di sostanze potenzialmente cancerogene, utile per cancro gastrico e della prostata. 

TÈ VERDE:

Si usano le foglie essiccate dei giovani rametti che contengono una xantina identica alla caffeina chiamata teina ma dalle proprietà analoghe, ed inoltre contengono dei polifenoli le epigallocatechine gallato, responsabili degli effetti antiossidanti e antitumorali, sono presenti anche acido gallico e altri acidi fenolici come l’acido clorogenico e l’acido caffeico. 

La loro azione sui tumori si esplica mediante induzione di apoptosi, inibizione della neo-angiogenesi, inibizione di alcuni enzimi proteolitici utilizzati dalla cellula tumorale per metastatizzare. 

Una revisione Cochrane del 2009 riguardo all’azione preventiva del tè riconosce prove moderate e forti per il cancro polmonare, pancreatico e del colon-retto, mentre nessuna prova per il cancro gastrico. 

A nostro avviso l’effetto preventivo si può manifestare con l’uso continuativo e con dosi di EGCG pari al contento di 15-20 tazze non proponibili nella cultura occidentale ma sostituibile con capsule o compresse. 

LICOPENE: Da pomodoro 

Si tratta di un carotenoide liposolubile a 30 atomi di carbonio, non sintetizzabile dall’organismo umano. 

È contenuto nel pomodoro, nelle cucurbitacee (anguria e melone) e in altri frutti di colore giallo arancio come l’albicocca. 

Nel pomodoro è più biodisponibile nelle forme cotte e conservate perché libero dalla fibra vegetale e disciolto nell’olio. 

È un potente antiossidante la sua azione è rivolta contro l’invecchiamento e la proliferazione cellulare causa di molteplici malattie cronico-degenerative tra cui i tumori. 

Agisce specificatamente riducendo l’incidenza di alcuni tumori (polmonari, gastrici, prostatici, del pancreas, della cervice uterina); agisce anche sulle patologie cardiovascolari, i disturbi dermatologici e del Sistema Nervoso.

Il meccanismo d’azione è molteplice, il più studiato riguarda il miglioramento delle porte di giunzione intercellulari che migliora la comunicazione tra le cellule e riduce la proliferazione; inoltre inibisce l’espressione di alcune cicline coinvolte nella replicazione cellulare.

In una revisione epidemiologica sul licopene in relazione al rischio di vari tumori ha evidenziato un beneficio più forte per il cancro della prostata, del polmone e dello stomaco, ma buono anche per altri tipi.