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Autosabotaggio emotivo: psicologia

Autosabotaggio emotivo: come smettere di essere nostri nemici

L’auto-sabotaggio è un fenomeno psicologico complesso che spesso emerge nei momenti più critici della nostra vita. Può sembrare paradossale: agiamo contro i nostri stessi interessi, impedendo il nostro benessere e a volte creiamo noi stessi ostacoli anche quando sappiamo che il successo o la felicità sono alla nostra portata. Questo meccanismo, che trova terreno fertile nei nostri pensieri, emozioni e comportamenti, merita di essere esplorato e compreso per poter essere superato.

Cosa significa autosabotaggio in psicologia?

L’auto-sabotaggio in psicologia si riferisce a una serie di comportamenti, pensieri o emozioni che interferiscono con la capacità di raggiungere i propri obiettivi o di vivere una vita soddisfacente. È come un blocco interiore che impedisce di compiere scelte che promuovano il nostro benessere psicofisico. Sebbene spesso ci venga naturale essere autocritici, l’auto-sabotaggio si distingue per il fatto che non si limita ad un’autocritica costruttiva, al contrario, ci spinge a compiere scelte autodistruttive e sabotanti.

Psicologi come Shad Helmstetter (1987) parlano di “auto-programmazione” come del processo con cui il nostro inconscio interiorizza pensieri e convinzioni limitanti.

Questi pensieri limitanti, ad esempio il “non sono abbastanza bravo” o “non merito di essere felice”, sono alla base dell’auto-sabotaggio e agiscono come ostacoli invisibili nelle nostre vite.

Cos’è l’auto-sabotaggio emotivo?

L’auto-sabotaggio emotivo è una forma di auto-sabotaggio che coinvolge i sentimenti e le emozioni. Le persone che si autosabotano emotivamente tendono a creare o alimentare conflitti interni, come ansia, rabbia, paura o tristezza, che inibiscono il loro benessere emotivo e psicologico.

Molti studi suggeriscono che l’auto-sabotaggio emotivo può manifestarsi in vari modi, come nel rifiuto della felicità, nella paura del successo o nel continuare a vivere in relazioni tossiche. Le persone che si auto-sabotano emotivamente possono, ad esempio, evitare situazioni che potrebbero portarli alla felicità o al successo, per paura di non essere all’altezza delle proprie aspettative o di quelle degli altri.

Perché le persone si autosabotano?

L’auto-sabotaggio è un meccanismo complesso che ha radici in diverse cause psicologiche. La paura del fallimento è una delle principali motivazioni: per evitare di affrontare il rischio di fallire, si agisce in modo da auto-sabotarsi, senza nemmeno esserne consapevoli. In effetti, si preferisce il fallimento cosciente e controllato a quello che appare come un errore imprevedibile e fuori dal nostro controllo.

Un altro motivo comune dell’auto-sabotaggio è legato a una bassa autostima. Le persone con una bassa autostima tendono a sentirsi indegne dei successi o delle cose positive che accadono loro, e dunque, inconsciamente, possono fare in modo che non accadano.

Infine, il trauma emotivo passato può giocare un ruolo significativo: persone che hanno vissuto abusi, delusioni o esperienze dolorose possono sviluppare una forma di protezione emotiva che le porta a evitare nuove esperienze o opportunità, per paura di essere feriti di nuovo.

Secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby, le esperienze precoci con i genitori o le figure di riferimento possono avere un impatto duraturo sulla nostra capacità di formare relazioni sane e sulla nostra predisposizione all’auto-sabotaggio.

Come si manifesta l’auto-sabotaggio?

L’auto-sabotaggio emotivo si manifesta in vari modi, che a volte sono difficili da riconoscere. Alcuni dei segnali più comuni includono:

  • Procrastinazione: Rimandare continuamente attività o decisioni importanti, anche se si sa che questo non farà altro che peggiorare la situazione.
  • Autocritica eccessiva: Giudicarsi severamente e credere che non si meriti il successo o la felicità, indipendentemente dai propri risultati.
  • Relazioni tossiche: Continuare a rimanere in relazioni che sono dannose o che non contribuiscono al benessere emotivo.
  • Autosabotaggio fisico: Comportamenti come l’abuso di sostanze, l’alimentazione disordinata o la mancanza di sonno che riflettono una difficoltà a prendersi cura di sé.
  • Ansia e paura: Una costante sensazione di inadeguatezza o di paura, che può impedire l’azione o bloccare il progresso emotivo e professionale.

Come superare l’auto-sabotaggio emotivo?

Superare l’auto-sabotaggio emotivo è un percorso che richiede consapevolezza, pazienza e un cambiamento di mindset. Ecco alcuni passi pratici che possono aiutare:

  1. Riconoscere i pensieri limitanti: Il primo passo per superare l’auto-sabotaggio è diventare consapevoli dei pensieri che ci limitano. Una pratica utile è quella di tenere un diario in cui scrivere i propri pensieri negativi e sfidarli con domande che li mettano in discussione. Ad esempio, “È veramente vero che non merito successo? Perché?”. Affrontare questi pensieri in modo critico ci permette di prendere le distanze da convinzioni irrazionali, riducendo il potere che hanno su di noi. Piuttosto che abbracciare il pensiero negativo, possiamo cercare alternative più equilibrate, come “Non sono perfetto, ma ho tutte le capacità per crescere e migliorare”. Questo processo aiuta a sostituire il pensiero autodistruttivo con uno più sano e costruttivo.
  2.  Imparare a praticare l’autocompassione: Essere gentili con se stessi è fondamentale. Quando ci prendiamo cura di noi stessi, siamo meno inclini a comportamenti autodistruttivi.

La ricerca di Kristin Neff sull’autocompassione (2003) ha dimostrato che trattarsi con gentilezza e comprensione riduce l’auto-sabotaggio e aumenta il benessere emotivo. La pratica dell’autocompassione implica riconoscere che tutti commettiamo errori e che è umano fallire. Accettare i propri limiti senza giudicarsi severamente ci aiuta a liberarci dalla paura di non essere all’altezza, una delle principali cause dell’auto-sabotaggio emotivo.

Imparare a perdonarsi quando si sbaglia, invece di auto-punirsi, ci permette di affrontare le sfide con un atteggiamento più positivo e resiliente.

  1. Affrontare le paure: Comprendere e affrontare le proprie paure può ridurre l’auto-sabotaggio. Se la paura del fallimento è il problema, provare ad affrontare piccole sfide quotidiane e abituarsi all’idea di poter imparare dai propri errori può essere liberatorio. Un altro approccio utile è quello di visualizzare il successo, immaginando i benefici che derivano dal raggiungere i nostri obiettivi. Quando ci concentriamo sulla soddisfazione e sui risultati positivi, la paura diventa più gestibile e meno paralizzante. Con il tempo, possiamo rafforzare la nostra resilienza emotiva e smettere di lasciarci fermare dalla paura del fallimento.
  2. Sostenere relazioni sane: Circondarsi di persone che ci supportano e ci incoraggiano è un antidoto potente contro l’auto-sabotaggio. Avere una rete di supporto emotivo aiuta a costruire una mentalità più sana e positiva. Le persone con cui interagiamo quotidianamente influenzano profondamente il nostro stato emotivo. Se siamo circondati da individui che promuovono la crescita, l’autoconsapevolezza e l’autostima, possiamo rinforzare i nostri sforzi per superare l’auto-sabotaggio. È anche importante imparare a stabilire confini emotivi sani, non dobbiamo accontentarci di relazioni che ci drenano o ci danneggiano. Prendersi cura della propria rete sociale, scegliendo le persone che contribuiscono al nostro benessere, è essenziale per non cadere nel circolo vizioso dell’auto-sabotaggio emotivo.
  3. Imparare a stabilire obiettivi realistici: Spesso l’auto-sabotaggio si verifica quando gli obiettivi sono irrealistici o troppo ambiziosi. Fissare obiettivi piccoli e misurabili può dare un senso di progresso che aiuta a mantenere la motivazione. Gli obiettivi devono essere specifici, raggiungibili e, soprattutto, realistici. Se un obiettivo è troppo grande, può sembrare inarrivabile, causando frustrazione e scoraggiamento. Al contrario, obiettivi piccoli, raggiunti passo dopo passo, forniscono una sensazione di successo che alimenta la fiducia in sé. E non dimentichiamo di celebrare ogni piccolo traguardo raggiunto, la celebrazione è parte del processo di crescita dell’autostima e aumento della consapevolezza delle proprie capacità.
  4. Chiedere supporto psicologico: Quando si parla di benessere psicologico come nel caso di un soggetto auto-sabotante, è sempre consigliato il supporto di uno psicologo, iniziare un percorso affiancati da un professionista può essere necessario per esplorare e risolvere i meccanismi di auto-sabotaggio che hanno radici più profonde. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, è molto efficace nel trattare il pensiero negativo e le convinzioni limitanti che alimentano l’auto-sabotaggio. A volte, affrontare i propri traumi o disagi emotivi passati può fare una grande differenza nel processo di guarigione e crescita personale. Non c’è nulla di male nel chiedere aiuto, e molte persone trovano che il supporto esterno sia essenziale per rompere il ciclo di auto-sabotaggio.

L’auto-sabotaggio emotivo non è un fenomeno raro, ma è possibile superarlo. Riconoscere i propri modelli di comportamento, affrontare le proprie paure e adottare nuove abitudini mentali può fare una grande differenza nel nostro benessere emotivo. Smettere di essere il nostro peggior nemico è un passo fondamentale verso una vita più soddisfacente e appagante.